ISRAELE-GAZA: Proteggiamo i civili
Una crisi dei diritti umani senza precedenti
Sono decine di migliaia le vittime civili e la situazione umanitaria è ormai drammatica. Da mesi, nella Striscia di Gaza, ogni singola persona sta lottando contro i bombardamenti e la fame: le famiglie sono costrette a bere acqua insalubre e a trascorrere giorni senza mangiare. Il sistema sanitario è completamente collassato, le epidemie proliferano e le persone continuano a subire gravi ferite. Almeno 20 bambini sono morti per malnutrizione, disidratazione e malattie relative. Se le autorità israeliane continueranno a impedire l’accesso agli aiuti umanitari, altre persone moriranno. Il rischio di carestia si approssima. In mezzo a questa catastrofe umanitaria, le donne di Gaza stanno pagando un prezzo ancora più alto: almeno 180 donne partoriscono ogni giorno senza un medico, un’ostetrica o un’infermiera che le assista durante il travaglio, senza antidolorifici, anestesia o materiale igienico.
A seguito dell’intensificarsi degli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza occupata, Amnesty International ha ribadito la necessità di un immediato e duraturo cessate il fuoco ad opera di tutte le parti in conflitto.
Israele deve garantire che siano soddisfatte le necessità fondamentali della popolazione di Gaza, aprendo ulteriori punti di accesso e revocando l’assedio. Israele deve assicurare che a Gaza arrivino cibo, forniture mediche e altri beni di base, inclusa acqua e carburante. Affamare i civili come metodo di guerra è proibito.
Seguendo i nostri principi di imparzialità e indipendenza, stiamo monitorando le attività di tutte le parti in conflitto e continueremo a pubblicare le nostre indagini sulle violazioni dei diritti umani nell’area.
Continueremo a fare pressione affinché le autorità israeliane e i gruppi armati palestinesi rispettino il diritto internazionale umanitario.
Tieni accesa la speranza di chi ha bisogno.
Chiediamo:
- ai gruppi armati palestinesi e alle autorità di Israele di dare la massima priorità alla protezione della popolazione civile;
- ai gruppi armati palestinesi di liberare immediatamente e senza condizioni tutti i civili presi in ostaggio;
- a Israele di porre fine al blocco illegale di Gaza, in vigore da 16 anni, e di porre fine agli attacchi illegali.
Chiediamo alla Corte penale internazionale di accelerare i passi avanti nell’indagine aperta nel 2021 sulla situazione nello Stato di Palestina e di includervi i crimini recentemente commessi da tutte le parti in conflitto.
Chiediamo a tutte le parti un cessate il fuoco immediato per porre fine alla catastrofe umanitaria in corso.
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